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Si tratta delle zone franche urbane (ZFU), il cui obiettivo è, come indicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, “favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse”.
Nelle ZFU, per favorire lo sviluppo imprenditoriale e, di conseguenza, consentire una diminuzione della disoccupazione, le nuove società godono di varie agevolazioni:
queste esenzioni sono totali per i primi 5 anni e ridotte a scaglioni (phase out) fino al quattordicesimo anno di vita dell’impresa.
Nel nostro paese queste aree sono 22, quasi tutte localizzate al sud, fatta eccezione per due aree situate a Massa Carrara e Ventimiglia, e la loro istituzione nasce seguendo l’esperienza francese.
Questo strumento di aiuto alle imprese è, infatti, sorto oltralpe dove, dal 1996 al 2006, sono state istituite in totale 100 zone franche che hanno dato risultati positivi in termini di società di nuova costituzione nelle ZFU e di addetti impiegati nelle stesse.
Più in generale, la presenza di zone defiscalizzate o che forniscono aiuti consistenti alle nuove iniziative imprenditoriali, è diffusa in quasi tutti i paesi d’Europa anche in città rinomate (Barcellona, Liverpool, Amburgo, solo per citarne qualcuna), e in molti stati del resto del mondo, con l’obiettivo primario di far fiorire l’economia in territori depressi ma, soprattutto, di attirare capitali dall’estero.
Vedi anche le Zone Franche