La guida al mondo offshore
Capitale | Sana’a |
Lingua | Arabo, inglese |
Moneta | Rial yemenita |
Forma Istituzionale | Repubblica presidenziale |
Imposte principali |
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L’economia dipende dall’agricoltura (che occupa più della metà dell’occupazione, che però è in crisi a causa del depauperamento delle falde acquifere) e dalle esportazioni del petrolio che costituiscono oltre il 70% della ricchezza del pil del Paese. Proprio per questo l’economia del paese arabo dipende fortemente dalle oscillazioni del prezzo del petrolio.
I non residenti vedono i propri proventi di origine esclusivamente yemenita (indipendentemente dal tipo di rapporto, se autonomo, dipendente, ecc) tassati con un’aliquota unica al 20%.
I residenti invece hanno i redditi, ovunque prodotti, sottoposti alle aliquote legate allo scaglione di reddito maturato. Al di sotto di 120.000 YER sono esenti, la prima aliquota è al 10% mentre quella dello scaglione successivo è al 15%. Restano invece esenti, indipendentemente dagli importi, i proventi da interessi bancari, buoni del tesoro o certificati di deposito (vedi anche Come investire in modo sicuro oggi).
Anche per le società si applica un sistema a scaglioni, che prende in considerazione la ‘dimensione’ secondo i seguenti principi:
Alcune società sono tassate con aliquote specifiche, come quelle di telecomunicazione (al 50%) e quelle di produzione dei tabacchi (al 35%).
Esiste un sistema di imposizione indiretta che prevede aliquota 0 su alcuni prodotti, mentre quella standard è al 5%. Ci sono delle eccezioni ulteriori che sono: 2% per i metalli preziosi, e 3% per lavorati e semilavorati, fino al 10% per le telecomunicazioni, fino ad arrivare al 90% per quelli sulle sigarette.
Lo Yemen ha siglato numerosi accordi e convenzioni internazionali (vredi anche Doppia tassazione dei redditi), soprattutto con i Paesi del mondo arabo. Tra le varie convenzioni non risulta l’Italia.