La guida al mondo offshore
Ma è possibile farlo legalmente? Ovviamente la risposta è affermativa sia se i destinatari delle somme da trasferire siano Paesi comunitari e sia se siano extra comunitari (vedi anche Rientro capitali dall’estero). Tuttavia per potersi muovere nei limiti di liceità e rimanere nell’ambito di trasferimenti di fondi legali, bisogna semplicemente rispettare alcune norme. Ecco quali.
I trattati europei hanno sancito il diritto di trasferimento e circolazione di persone e beni dei cittadini Ue senza limitazioni, quando si tratta di spostamenti attuati in modo legale (vedi anche Come fare un bonifico internazionale). Ciò implica che si possono spostare le proprie sostanze all’estero senza dover dare spiegazioni alle autorità dei vari Paesi Ue (né quelle dei Paesi di partenza dei fondi né quelle di arrivo).
Il fatto che sia possibile trasferire fondi all’estero legalmente rimane comunque valido, ma bisogna rispettare quanto indicato nei vari accordi bilaterali stipulati, ove previsti (ad eccezione ovviamente dei Paesi in Black List), per conoscere soprattutto le limitazioni di trasferimento e il tipo di comunicazione o l’autorità competente che bisogna informare.
Se si sceglie una delle modalità tracciabili non si ha alcun problema. E’ possibile portare con sé contanti, nel limite di quanto previsto dalle leggi del paese di partenza e di arrivo (è bene informarsi in anticipo), comunicando le sostanze che si hanno con sé alle varie autorità. Il limite, attualmente è di 9999 euro.
Sono tante le motivazioni che possono spingere a portare i propri risparmi o proventi all’estero, fermo restando che per poterli trasferire legalmente è necessario che la loro provenienza sia ovviamente non illecita (dal 2015 bisogna fare attenzione anche al reato di autoriciclaggio). Inoltre ogni anno, nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RW bisogna indicare i rendimenti che sono derivati proprio dal denaro che si tiene all’estero, onde evitare di incappare nelle pesanti sanzioni previste.