Imposte in Sud Africa: sistema di esenzioni e importanti novità dal 2012

La necessità di uniformare la distribuzione della produttività, e di conseguenza della ricchezza nelle varie aree del Sud Africa, ha portato alla strutturazione di un sistema di sgravi ed agevolazioni fiscali. Sulle aliquote fiscali e sui principi di determinazione del livello di tassazione sono state introdotte delle novità invece a partire dal 2012.

Capitale Città del Capo
Lingua Afrikaans, inglese
Moneta Rand
Forma Istituzionale Repubblica di tipo presidenziale
Imposte principali
  • Persone fisiche: 18%
  • Per le società: 28%

Tassazione in Sud Africa

I redditi dei residenti vengono tassati, ovunque siano stati prodotti, mentre per i non residenti solo quelli ivi prodotti. Per la residenza è utilizzato il principio della volontà di vivere o tornare sul territorio, con il raggiungimento di 91 giorni di permanenza all’anno oppure 915 giorni di soggiorno complessivi nell’arco di 5 anni. L’aliquota minima per i redditi di persone fisiche, è del 18%. Viene adottato un sistema a scaglioni, che sfrutta una modalità mista, in parte con l’applicazione di aliquote progressive ed in parte con un fisso introdotto in funzione dello scaglione di appartenenza (vedi anche Fondi neri). Dal 2014 le aliquote sono state aggiornate e sono:

  • fino a 165.000 rad: 18%;
  • da 165.001 a 258.750: 29.808 rad fissi più il 25% sull’eccedenza dell’importo minimo dello scaglione;
  • da 258.751 a 358.110: 53.096 rad fissi più il 30% sull’eccedenza dell’importo minimo dello scaglione;
  • da 358.111 a 500.940: 83.904 rad più il 35% dell’eccedenza dell’importo minimo dello scaglione;
  • da 500.941 a 638.600: 132.894 rad più il 38% dell’eccedenza dell’importo minimo dello scaglione;
  • oltre 638.601: 182.205 rad più il 40% dell’eccedenza dell’importo minimo dello scaglione.

Imposta reddito di società

L’aliquota è unica al 28% sia per le società residenti che per quelle che non lo sono. Ci sono una serie di limitazioni (come divieto di carry back e non compensazione tra utili e perdite di differenti società dello stesso gruppo, né metodo Lifo). Ci sono molte eccezioni o restrizioni che coinvolgono soprattutto le società con maggioranza di capitale di non residenti, e una serie di poteri a disposizione dell’Amministrazione per scoraggiare il trasferimento di capitali all’estero o l’adozione di comportamenti elusivi ai fini fiscali.

Invece per le agevolazioni o deduzioni, ci sono tre possibili situazioni, che interessano nuove società, le piccole e medie imprese o quelle costituite in determinate zone. Le agevolazioni possono riguardare l’esenzione dall’iva (o dazi), oppure un’aliquota agevolata ridotta al 10%, o la tax holiday con durata massima di 24 mesi. L’imposta dei dividendi, a seconda dei casi, può avere aliquota del 5% (titolare dei proventi anche di almeno del 25% del capitale della società per la quale viene distribuito e non da meno di 12 mesi) o del 15%.
Imposta sul valore aggiunto

Ci sono due aliquote e una buona serie di beni e sevizi del tutto esenti: 0%, come accennato, per le società che godono di particolari agevolazioni, oppure quella ordinaria che è al 14%.

Accordi Internazionali

Nel 1995 è stata firmata con l’Italia una convenzione atta a evitare la doppia imposizione fiscale.