La guida al mondo offshore
Dopo i problemi legati allo scudo fiscale del governo Berlusconi, che da una parte avrebbe portato, secondo esperti, ad una evasione (vedi anche Capitali all’estero non dichiarati) di oltre 700 milioni di euro e dall’altro ai vari contenziosi che si sono aperti con la Lista Falciani (che la Corte di Cassazione ha ritenuto utilizzabile e ammissibile con sentenza n. 8605 del 28 aprile 2015), con quello introdotto dal governo Monti è stata seguita una strada solo parzialmente diversa.
Per i capitali scudati è stata introdotta la doppia imposta di bollo, quella ordinaria e quella una tantum. In entrami i casi il compito di trattenere l’aliquota dovuta (4 per mille, 10 per mille e 13,5 per mille a seconda del tipo di imposta di bollo dovuta e dell’anno di riferimento) spetta agli intermediari finanziari, ai quali andava anche rivolta la domanda di adesione anonima. Come proroga fu prevista quella sola che ha esteso i termini di adesione fino al 16 luglio. Anche questa via però è stata soggetta a non poche critiche, soprattutto perché fu scelta ancora una volta la soluzione che manteneva l’anonimato dei titolari dei capitali tenuti in modo illecito all’estero, almeno dal punto di vista fiscale. Per queste ragioni sembra molto improbabile che anche in futuro, gli altri governi torneranno a sfruttare la modalità dello scudo fiscale. Di contro però chi detiene questi capitali all’estero, in modo non lecito, va incontro a maggiori rischi, considerata la progressiva scomparsa del segreto bancario e la collaborazione con le autorità degli altri Paesi.
Per evitare di andare incontro a pesantissime sanzioni e conseguenze, considerato l’ inasprimento della lotta all’evasione a livello europeo, la via più sicura è quella di sfruttare le finestre che si sono aperte con i “due” condoni o quasi, che hanno accompagnato il rientro o la regolarizzazione dei capitali scudati (vedi anche Rientro capitali dall’estero), e quello dell’attuale voluntary disclosure. A riguardo però c’è anche da considerare che la scelta della convenienza del momento specifico, e delle relative condizioni applicate, va valutata con un bravo fiscalista, e non può prescindere anche dalle considerazioni sul sistema nel quale i capitali sono investiti o depositati in modo non lecito.