Rientro capitali estero: conviene aderire alla Volontary Disclousure?

L’ultimo provvedimento, che chiuderà la finestra temporale per potervi aderire il 15 settembre 2015, con il quale si può regolarizzare la propria posizione con il Fisco per i capitali detenuti all’estero si chiama Volontary Disclousure e non si tratta di una invenzione ‘made in Italy’.

Si tratta invece del sistema adottato dalla maggior parte dei paesi stranieri desiderosi di far rientrare i capitali dall’estero (vedi anche Rientro capitali scudati) e che punta ad una forma di lotta all’evasione fiscale di tipo soft per l’incipit, ma che di fatto è di difficile definizione e ‘quantificazione’ sui possibili risvolti successivi e penali (vedi anche Tracciabilità dei pagamenti).

Come funzione il rientro dei capitali dall’estero con la volontary Disclousure?

Come si comprende dal nome si tratta di un provvedimento volontario. Chi voglia regolarizzare la situazione e far rientrare i capitali detenuti all’estero (magari spinto dallo scambio di informazioni con una buona fetta di Paesi che fino ad oggi erano considerati incrollabili baluardi della protezione della privacy, come ad esempio la Svizzera), dovrà presentare un apposito modulo da inviare direttamente all’Agenzia delle Entrate (che a riguardo ha emanato la circolare 10/E di marzo 2015), con il quale indicare tutti i capitali detenuti all’estero (vedi Come investire all’estero), allegando tutta la documentazione necessaria perché gli agenti del fisco possano ricostruire la situazione fiscale stessa.

Quindi, in sostanza, si autorizza l’Agenzia delle Entrate a compiere un’attenta attività di accertamento, accordando piena collaborazione, necessaria per poter definire l’aliquota fiscale che dovrà essere applicata. Da qui la principale differenza con un classico condono fiscale: non ci sono sconti sulle imposte, ma si possono ottenere solo riduzioni sulle sanzioni e soprattutto sulle eventuali condanne penali, ma a patto che non si nasconda nulla nella propria dichiarazione e che non si dichiari il falso (in questo caso si rischia fino a 6 anni di carcere).

Per le sanzioni si potrà andare da 1,5% per i redditi nei Paesi White List (vedi Rientro capitali Svizzera) fino a 4,5% per quelli che non sono nella lista dei paesi collaborativi con il fisco italiano (non white list). Inoltre a differenza dello scudo fiscale non si può far rientrare solo una parte dei capitali all’estero (in una logica di ‘tutto o niente’).

Conclusioni sulla procedura Volontary Disclousure per il rientro di capitali all’estero?

La difficile determinazione delle conseguenze di questa ‘auto denuncia’ che potrebbero arrivare fino alla possibilità del Pm di allargare la lista delle possibili imputazioni che esulano l’ipotesi di autoriciclaggio di denaro (senza trascurare il già citato approfondito esame da parte dell’Agenzia delle Entrate stessa) ha reso l’adesione poco appetibile per una buona parte di persone potenzialmente coinvolte.