La guida al mondo offshore
Ci sono tre opzioni. La prima è quella dell’uso del denaro all’interno dei processi di pagamento. Si utilizzano preferibilmente contanti per acquisti di importo tale da non saltare all’occhio e quindi da non allertare i controlli. Coinvolge una rete molto ampia di complici, che hanno una consapevolezza del proprio ruolo limitata al proprio campo di azione e di competenza, all’interno di una struttura fortemente piramidale. Le altre due ipotesi permettono di riciclare ingenti somme di denaro, e possono anche combinarsi tra loro e cioè:
Ricordiamo che per il reato di riciclaggio di denaro il legislatore italiano dispone come pena la reclusione da 4 a 12 anni oltre ad un’ammenda.
La tipologia di riciclaggio del denaro maggiormente usata è quella che vede il coinvolgimento del settore finanziario, di quello commerciale ed industriale. Si tratta di un processo articolato che impone la presenza di persone specializzate in questo genere di riciclaggio, con le relative conoscenze per riuscire nella realizzazione di una struttura, che sfrutta il sistema delle matrioske, con una serie di partecipazioni o holding di varie società tra loro, così da edulcorare nello svolgimento dell’iter la provenienza del denaro, fino al punto in cui questo arriva all’acquisizione dell’attività voluta per il riciclaggio, e dalla quale ci si aspetta la produzione di eventuali utili futuri. Si deve infatti trattare di attività che “funzionano” perché non vengano destati sospetti da eventuali controlli. Questo tipo di riciclaggio coinvolge legali, professionisti fiscali, banche di diritto preferibilmente straniero. Tuttavia tutta la documentazione che porta all’acquisizione o creazione dell’attività è supportata da certificazioni e attestazioni perfettamente legali.
Esempi di altre tecniche adoperate per il riciclaggio di denaro sporco sono il Loan Back e lo Smurfing.
Approfondimenti: scatole cinesi e fiscalità Regno Unito.