Due soluzioni per salvaguardare il patrimonio: come funziona la protezione immobiliare

In Italia manca una cultura della protezione immobiliare così come dimostrano sia la mancanza di una normativa che abbia questo scopo, e sia dalla scarsa mobilità che le persone mostrano verso questa direzione. Normalmente infatti ci si preoccupa di impegnarsi nella protezione del patrimonio immobiliare solo quando ci si ritrova in una situazione critica e a rischio di perdere i propri beni immobili.

E’ possibile difendere il patrimonio immobiliare?

Anche se in Italia non ci sono strumenti diretti atti a raggiungere questo scopo, ci sono comunque due vie percorribili, che hanno entrambe l’obiettivo di “segregare” ovvero separare il bene da sottoporre a protezione dal restante patrimonio. Una è rappresentata dalla costituzione di società offshore o di società anonime, a seconda dei casi, organizzate in modo tale da trasferire nominalmente la proprietà dei beni, senza perderne il godimento. Si tratta di una via che richiede l’intervento di società di consulenza specializzate, che devono trovare una soluzione ad hoc per ciascun caso particolare. Non è però una strada scevra da ostacoli e impedimenti e viene percorsa molto spesso quando si versa in cattive acque e si hanno i creditori già alle porte, nel tentativo di estromettere una parte dei beni stessi. E’ in ogni caso generalmente caratterizzata da elevati costi (non sempre prevedibili interamente all’inizio dell’operazione). L’altra strada, molto più lineare, è quella del trust, essendo una modalità legalmente prevista, di origine anglosassone. Il trust come soluzione della protezione immobiliare può avere solo carattere preventivo, ovvero può essere attuata solo da coloro che non hanno situazioni aperte con creditori, e che dispongono senza problemi dei beni immobili da proteggere.

Come funziona il trust e quando vale la sua tutela?

Anche in questo caso bisogna rivolgersi a studi o agenzie specializzate, perché bisogna formulare il trust. Questo è un documento che prevede una serie di regole in base alle quali il ‘trustee’ che è il gestore del trust stesso (e quindi del bene che diventa oggetto di questo rapporto fiduciario) esegue le disposizioni del ‘settlor’ (ovvero il titolare del bene). Queste devono corrispondere perfettamente alle esigenze, aspettative ed al tipo di protezione che è richiesto dal disponente (sia in funzione del tipo di attività svolta, dei relativi beneficiari, e dal tipo e grado di tutela). Con il trust i costi sono chiari e definiti in modo preciso fin dal principio.