Quando si prescrive una cartella esattoriale? Guida pratica

I termini di prescrizione della cartella esattoriale variano a seconda del tipo di pagamento che ha portato alla sua emissione (a seconda che si tratti di contributi Inps, di una multa, del fisco, ecc). Inoltre bisogna anche considerare le differenti ipotesi: se non è stata impugnata e non si è fatto ricorso, se si tratta di una cartella notificata, quali sono state le modalità utilizzate, ecc.

I termini di prescrizione

La prescrizione breve si applica per il solo bollo auto, che è fissata in 3 anni. Per le altre situazioni si avrà la prescrizione di 5 o di 10 anni. Nel dettaglio avremo:

Prescrizione di 5 anni per:

  • contributi Inps e Inail;
  • contravvenzioni per il codice della strada;
  • Tari, Ici, Imu e Tasi.

Prescrizione di 10 anni:

  • imposte sui redditi (Irpef, Irap, Iva);
  • diritti Camera di Commercio;
  • imposte di registro o catastale;
  • canone Rai.

Per la determinazione della data in cui ha inizio la prescrizione, si deve considerare quella della notifica della cartella esattoriale (ad esempio con prescrizione di 10 anni, per un imposta dovuta nel 2010 ma notificata nel 2015, il termine della prescrizione scadrà nel 2025).

Autotutela o esperto del settore?

Ci sono tante situazioni da considerare, che spesso rendono l’autotutela la situazione meno valida (vedi anche Trust offshore), a partire dalle modalità e dal rispetto dei tempi per poter procedere al ricorso, o per usufruire di eventuali moratorie di tanto in tanto approvate. Ad esempio, si deve sapere, che dal momento in cui si ha la notifica con raccomandata (la posta ordinaria non ha alcun valore), si hanno 10 giorni di tempo per ritirarla, perché trascorsi questi si intende comunque notificata anche se non è stata ritirata. Dalla notifica i termini per poter procedere al ricorso cominciano a decorrere. Questi sono variabili ovvero:

  • nel caso di imposte si hanno 60 giorni;
  • per i contributi 40 giorni;
  • per le multe 30 giorni.

Se non si fa ricorso si va incontro all’obbligo di pagamento. Inoltre, visto che la cartella esattoriale deve avere delle caratteristiche ben specifiche, e ci può essere l’ipotesi che sia nulla, è sempre bene farla controllare da esperti, che magari possono anche andare a negoziare con l’ente che deve ottenere il pagamento (vedi anche Guida al Modello 770), visto che l’esattore (come Equitalia) non ha alcuno potere decisionale ma deve solo procedere all’ottenimento del pagamento stesso.