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Non è obbligatorio decidere subito, al momento dell’apertura di una partita Iva che questa sia anche comunitaria (ed in quanto tale iscritta al registro Vies, condizioni indispensabile anche per eseguire eventuali verifiche e controlli), ma l’estensione ai servizi intracomunitari può essere fatta anche in un secondo momento.
Bisogna fare richiesta all’Agenzia delle Entrate. Come accennato, in fase di richiesta di partita Iva è sufficiente che sia specificata la volontà di voler ottenere l’iscrizione nell’apposito registro Vies, compilando l’apposito riquadro relativo alle “Operazioni Intracomunitarie” del quadro I dei modelli:
Invece gli “enti non commerciali non soggetti passivi d’imposta” possono richiederla selezionando la casella C, del quadro A, relativa al modello AA7. Se al momento della compilazione della dichiarazione di inizio attività la richiesta della registrazione al Vies non è stata fatta, bisogna ‘loggarsi’ sul sito dell’Agenzia delle Entrate (quindi se non si è registrati ai servizi telematici, bisogna per prima cosa registrarsi), e seguire la procedura per richiedere l’autorizzazione all’operatività intracomunitaria.
L’Agenzia delle Entrate ha 30 giorni di tempo per negare eventualmente l’iscrizione al Vies, ma ci possono essere dei ritardi dovuti a disguidi. La richiesta dell’iscrizione al Vies può essere fatta tramite anche degli intermediari abilitati.
Il controllo del possesso della partita iva comunitaria (condizione necessaria per poter fare scambi intracomunitari) può essere eseguito velocemente online, andando nell’apposita sezione presente sul sito delle Agenzie delle Entrate (sotto la voce “controllo partite iva comunitarie vies”), oppure può essere fatta dal sito della Commissione Europea (nella sezione della “fiscalità e unione doganale”).
I dati che servono sono: Paese membro del richiedente la verifica e del soggetto da controllare e inserimento della partita Iva di entrambi. Se il soggetto verificato è iscritto al Vies allora risulterà lo status in corso, che potrà essere attivo, sospeso oppure di iva cessata oltre che le indicazioni del titolare (come denominazione e ragione sociale e/o nominativo, la data di inizio attività e tutte le date in cui c’è stata sospensione o cessazione, e poi eventuale ripresa).
Approfondimenti: Lavoro offshore e Carta prepagata anonima.