La guida al mondo offshore
Da un decennio le alternative sono diventate più numerose grazie alla nascita di numerosi fondi chiusi real estate che, tuttavia, non mettono al riparo da situazioni di rischio (come una crisi del mattone) in grado di trasformare in un impegno pesante, oneroso e poco redditizio l’investimento in un bene poco solvibile come “la casa” (vedi anche Comprare casa all’estero ).
In qualsiasi investimento a fare da discriminante primaria vi è la disponibilità di capitali che si ha realmente. Una situazione che diventa ancora più importante nell’ambito del mattone, laddove una crisi del settore finisce con l’immobilizzare ingenti somme anche per periodi lunghi. Quindi coloro che hanno risparmi elevati possono e debbono guardarsi in giro, soprattutto considerato che la globalizzazione dei mercati (e la necessità per numerosi Paesi di movimentare l’economia attirando capitali esteri), ha reso particolarmente benevoli i governi e le banche (a causa dei numerosi immobili pignorati) nei confronti della vendita di immobili a stranieri e ‘non residenti’.
La scelta invece della tipologia e dello Stato o “città meta”, dipende da numerosi fattori, che possono essere riassunti in:
In questa ottica quindi, se da una parte gli orizzonti si ampliano ulteriormente, effettuare la scelta può diventare complesso ed anche insidioso, soprattutto se non ci si avvale dell’assistenza di agenzie specializzate che operino localmente. Infatti un conto è avere un loft per affitti brevi a Milano ed un altro è averlo a Miami Beach o New York, perché diversa sarà la clientela ma anche la gestione della stagionalità per poter contare su un flusso di entrate più o meno costante (vedi anche Protezione immobiliare ).