Il sistema fiscale indonesiano: guida alle tasse per residenti e non

La struttura geofisica dell’Indonesia, costituita da 18 mila isole, ha spinto necessariamente verso un sistema decentrato di amministrazione, basato su criteri regionali e locali. Il discorso sulla tassazione tuttavia rimane abbastanza lineare, sfruttando un’aliquota fissa per i redditi dei non residenti, e progressiva per i residenti.

Capitale Jakarta
Lingua Bahasa
Moneta Rupia indonesiana
Forma Istituzionale Repubblica democratica di tipo presidenziale
Imposte principali
  • Per le persone fisiche: progressivo a scaglioni, dal 5% al 30%;
  • Per le società: 25%

Tassazione in Indonesia

La determinazione della base imponibile avviene sommando tutti i redditi da lavoro percepiti dai residenti, mentre per gli altri si aggiungono anche quelli provenienti dal capital gain e dividendi. C’è differenza anche a seconda che si risulti residenti o non, per la determinazione della provenienza degli importi da imputare al calcolo della base imponibile: i redditi dei residenti sono tassati ovunque vengano prodotti, mentre quelli dei non residenti solo se di origine indonesiana.

A questo si aggiunge una differenza di trattamento fiscale visto che i non residenti, come accennato, scontano un’aliquota unica, che al massimo può essere pari al 20% (inferiore se previsto dagli accordi sulla doppia tassazione). Invece per i residenti l’aliquota va dal 5% fino ad un massimo del 30%. Nel dettaglio sarà pari a:

Scaglioni di reddito Aliquota
Da 0 a 50 milioni di rupie 5% più importo fisso di 2,5
Su ulteriori 200 milioni di rupie 15% più 30 di importo fisso
Su successivi 250 milioni di rupie 25% più 62,5 di importo fisso
Sui successivi 500 milioni di rupie 30% + 62,5 + 30% ammontare ‘marginale’

Per i residenti i dividendi sono tassati con aliquota al 10%, le royalties e gli interessi creditori al 20% e quelli dei conti correnti al 15%.

Imposta reddito di società

L’aliquota è unica tanto per le società residenti che quelle non residenti, pari al 25%, applicata sull’utile di esercizio. Le perdite possono essere portate in avanti per 5 anni (in alcuni casi fino a 10 anni) ma non è concessa l’applicabilità retroattiva. I proventi da dividendi, royalties, ecc sono tassati con aliquota al 15% per le società residenti e 20% per quelle non residenti.

Sono tassati i redditi ovunque prodotti per quelle società che abbiano organizzazione stabile o sede operativa in Indonesia, mentre per quelle che non hanno questo requisito sono tassati solo quelli di provenienza indonesiana.

Per alcuni settori, dove è necessario un miglioramento e implementazione dei servizi (dalle telecomunicazioni, ai settori meccanico e metallurgico, e poi a quello energetico, in particolare tanto per le raffinerie petrolifere quanto per quelle che si occupano di energia rinnovabile), sono previste delle agevolazioni fiscali, con una riduzione della pressione del fisco che va da un minimo del 10% ad un massimo di 100% per un periodo compreso tra i 5 anni e i 15 anni (max 20 anni), ma solo se si possiedono alcuni requisiti fondamentali che sono:

  • l’investimento minimo deve essere almeno di un trilione di rupie in uno dei settori sopraindicati;
  • deve essere fatto un deposito vincolato pari ad almeno il 10% del capitale investito in una banca indonesiana (vedi anche Segreto bancario);
  • veste di persona giuridica di diritto Indonesiano costituita in data successiva al 15 agosto del 2011.

Imposta sul valore aggiunto

E’ presente anche in questo caso una sola aliquota del 10%, anche se per alcuni beni si applica quella pari allo 0%.

Accordi Internazionali

Con l’Italia la firma dell’ accordo contro la doppia tassazione risale al 1990, con successiva ratifica e inizio di applicabilità dal 1995.