Lotta all’evasione: l’importanza del Fatca negli accordi bilaterali

Che cosa è il Fatca e come riguarda l’Italia? Per prima cosa si tratta di una legge statunitense che ha l’obiettivo di inibire, o quanto meno, scoraggiare, l’evasione fiscale operata tramite l’apertura e il foraggiamento di conto offshore da parte dei cittadini americani, o di coloro che risultano residenti in uno degli stati a ‘stelle e strisce’.

Quindi arriviamo alla seconda domanda, ovvero che cosa c’entra il ‘bel paese’? Questo tipo di legge, si basa su una serie di accordi bilaterali, che quindi vanno a coinvolgere i vari altri Stati (compresa l’Italia).

Nonostante il Fatca sia stato approvato negli Usa nel 2010, per il rapporto con l’Italia e la relativa definizione del decreto attuativo, si è dovuti arrivare a metà agosto del 2015. Ora quindi si è arrivati alla definizione delle linee guida definitive, che stabiliscono come effettuare le comunicazioni obbligatorie all’Agenzia delle Entrate che, succesivamente provvederà ad inoltrare alle competenti autorità americane (vedi anche Trasferire fondi all’estero legalmente).

Infatti, nel caso in cui, dallo scambio di informazioni dovessero fuoriuscire situazioni che non sono conformi a quanto dichiarato (o risultante in patria), il fisco americano provvederà a fare le ritenute “dovute” per normalizzare la situazione (con sanzione pari al 30% dell’importo non dichiarato al fisco americano).

Come funziona lo scambio di informazioni?

Come già accennato le banche italiane e gli altri operatori finanziari abilitati, devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, con l’uso di un apposito modulo, i rapporti bancari che un cittadino americano ha con loro.

Poi l’Agenzia delle entrate inoltra le informazioni al fisco Usa (Irs). Però bisogna a questo punto sottolineare l’aspetto e le conseguenze intrinseche dello “scambio di informazioni” che non avvengono in una sola direzione (ovvero dall’Italia o dagli altri Paesi che hanno firmato gli accordi bilaterali), ma sono bidirezionali.

Per cui allo stesso modo ci sarà lo scambio, sempre in modalità automatica, da parte degli operatori finanziari e banche Usa, dei dati relativi ai propri correntisti residenti in altri Paesi, con il fisco americano, perché queste vengano poi inoltrate alle autorità competenti in ciascun Paese coinvolto.

Ciò, ovviamente, nel caso dell’Italia implica il riferimento delle varie informazioni all’Agenzia delle Entrate, che le userà nei modi che ritiene più opportuni, per scongiurare o stanare eventuali situazioni di evasione.

Infatti il Fatca non è nato con la sola aspirazione di “deterrente” ma anche come mezzo di individuazione e sanzione.