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In termini economici, si parla di Doppia Imposizione Fiscale, quando uno stesso reddito è tassato da due o più giurisdizioni diverse.
Infatti, a livello mondiale, possiamo distinguere due diversi criteri di tassazione dei redditi:
Gli stati, ovviamente, per incrementare le proprie entrate, tendono ad ampliare al massimo il concetto di sovranità fiscale, applicando entrambe i principi.
Per comprendere al meglio questo aspetto utilizziamo il seguente esempio:
Consideriamo che l’imprenditore Giuseppe Rossi, che vive nel Paese B, è titolare dell’azienda “Alfa” situata nella giurisdizione A. Se vengono applicati entrambi i principi contributivi, l’investitore sarà soggetto, per i redditi generati dalla suddetta impresa, ad una doppia tassazione: quella operata dalla nazione A, per il Principio della Fonte, e quella della giurisdizione B, per l’applicazione del Principio della Residenza.
Proprio per evitare questa gravosa situazione fiscale che opprime l’investimento privato, molte nazioni si sono impegnate a siglare accordi bilaterali contro la Doppia Tassazione.
Tali accordi sono realizzati attraverso una serie di trattati grazie ai quali i Paesi contraenti regolano l’esercizio della propria potestà impositiva, in modo da evitare la doppia imposizione come detto, e combattere l’evasione fiscale.
A tal fine essi disciplinano la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni di natura finanziaria e patrimoniale.
I trattati vengono stipulati secondo due modelli di riferimento, quello stabilito dall’OCSE e quello redatto dall’ONU.
Una volta firmato il trattato, questo viene recepito dal nostro Paese attraverso la ratifica del Parlamento che fa seguire una legge ordinaria. Quando tutti i paesi contraenti hanno ratificato il trattato, e scambiato gli strumenti di ratifica, la convenzione entra in vigore e viene resa nota attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
La prima convenzione contro la doppia imposizione della nostra storia è stata sottoscritta nel 1922 con Austria, Ungheria, Polonia, Regno di Jugoslavia e Romania. Ad oggi sono stati stipulati 102 accordi, di cui 83 ratificati e 78 in vigore, compresi quelli con tutti i paesi membri dell’Unione Europea e del G8.
L’elenco completo delle convenzioni è facilmente reperibile in rete.