La guida al mondo offshore
Capitale | Pyongyang |
Lingua | Coreano |
Moneta | Won nordcoreano |
Forma Istituzionale | dittatura |
Imposte principali |
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Per superare questi ostacoli sono stati effettuati dei trattati con la Corea del Sud al fine di utilizzarne le risorse ed il know how a beneficio anche della Corea del Nord, che hanno funzionato fino al 2008 quando i rapporti si sono deteriorati in modo quasi irreparabile.
Dopo la morte del dittatore Kim Jong-il si è tornati a sperare in un cambio di passo dal punto di vista diplomatico ed economico, ma la direzione intrapresa dal figlio Kim Jong-un ha portato via ogni speranza in questa direzione. Non solo, ad oggi, la maggiore spinta sulla sfera produttiva va nella direzione della produzione di prodotti militari e chimici (per lo più bellici) per i quali vengono destinate ingenti risorse.
Ciò che continua a rendere appetibile la Corea del Nord sono: basso costo della mano d’opera e basse tasse per le aziende produttrici. Tuttavia rimangono i grandi limiti infrastrutturali e la scarsa libertà degli abitanti (vedi anche Guida al miglior investimento).
Il lavoro dipendente è sottoposto ad aliquote a scaglioni che vanno dal 4% al 20%, con un sistema di esenzione ad esempio per gli interessi bancari e il pagamento delle assicurazioni. All’imposta statale vanno però aggiunte quelle locali, quelle di proprietà (su immobili, auto, ecc), e quelle di successione. Per i lavoratori dipendenti c’è un sistema di assistenza (sanitario e pensionistico) in parte a carico del datore di lavoro.
Per le società l’aliquota applicata in generale è del 14%, ma per alcuni settori, come quello tessile e software, l’aliquota è ridotta al 10%. Ci sono delle differenze anche dovute alle zone in cui si svolge l’attività, che sono agevolate da condizioni particolari per il “libero scambio”. Si tratta di:
Queste ultime due zone sono effettivamente ‘attive’, ma rimane la difficoltà dettata dalla carenza delle infrastrutture. La Cina rimane il principale partner della Corea del Nord e il principale esportatore ed importatore (vedi anche Guida alle società di comodo).
L’Italia è stato il primo Paese del G7 e della Ue a fare accordi con la Corea del Nord, seguita via via dagli altri, dai quali sono rimasti fuori comunque la Franca e l’Estonia. All’inizio del 2000 sono stati firmati con l’Italia l’Accordo per la Promozione e Protezione degli Investimenti ed anche un “Accordo Quadro di Cooperazione Economica”.