La guida al mondo offshore
Capitale | Brasilia |
Lingua | Portoghese |
Moneta | Real brasiliano |
Forma Istituzionale | Repubblica Presidenziale |
Imposte principali |
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Per i redditi da lavoro dipendente (nel quale confluiscono tutti i proventi, ad eccezione dei dividendi che sono esenti) si considerano quelli ovunque percepiti per i residenti, e quelli di provenienza brasiliana per i non residenti.
Le aliquote sono progressive e si applicano sulla base imponibile ricavata deducendo le spese ammissibili (pensioni, spese sanitarie e contributi previdenziali, assegni di mantenimento). Le suddette aliquote sono:
Reddito Imponibile in Real | Aliquote% |
Da 0 a 21. 453 R | esente |
Da 21.454 fino a 32.151 | 7,5% |
Da 32.152 fino a 42.869 | 15,5% |
Da 42.870 fino a 53.565 | 22,5% |
Superati i 53.566 | 27,5% |
C’è comunque da sottolineare il fatto che esistono vari livelli di tassazione e sono applicate differenti imposte, con l’aggiunta della voce dei “contributi” che sono comunque inclusi nel sistema impositivo brasiliano.
Anche per le società di persone, così come per gli imprenditori individuali, per la determinazione dei redditi da tassare si adotta il criterio del Wide world income. Inoltre oltre alla tassazione specifica generale vanno aggiunte le altre imposte e contributi eventualmente dovuti.
La determinazione del reddito può avvenire in modo reale (ovvero ciò che risulta, a fine di ogni trimestre, come “utili” o perdite), ma anche amministrativo o presunto (solo se nell’anno precedente non si è superato un reddito di 48 mila real brasiliani).
In particolare, l’aliquota ordinaria è del 15%, quella combinata del 34% e può essere applicata un’addizionale del 10% se si superano i 234 mila real brasiliani come utile.
Non esiste una vera e propria imposta sul valore aggiunto, ma lo stesso risultato, in termini impositivi viene ottenuto applicando due imposte che sono:
Per i beni invece di lusso (compresi i tabacchi) sono previste aliquote maggiorate che possono arrivare anche al 330%.
Il Brasile è stato abbastanza attivo nella stipula di accordi e convenzioni fin dagli anni ‘60. Con l’Italia c’è una convenzione contro la doppia tassazione (attiva dal 1980) e due accordi per semplificare lo scambio di informazioni.