Icms, Ipi e aliquote: guida alla tassazione in Brasile

Il Brasile è stato capace di evidenziare nel corso degli anni un Pil tra i più elevati del mondo, grazie ad un sistema di incentivi che ha reso conveniente avviare nel suo territorio delle nuove attività (vedi anche perché Aprire una società offshore). Il sistema impositivo prevede numerose tipologie di imposte, che vedono in quelle sui redditi delle persone fisiche e di quelle giuridiche, solo una delle voci applicate.

Capitale Brasilia
Lingua Portoghese
Moneta Real brasiliano
Forma Istituzionale Repubblica Presidenziale
Imposte principali
  • Per le persone fisiche dal 7,5% al 27,5%
  • Per le società a partire dal 15% con quella ordinaria, e 34% per quella combinata

Tassazione in Brasile

Per i redditi da lavoro dipendente (nel quale confluiscono tutti i proventi, ad eccezione dei dividendi che sono esenti) si considerano quelli ovunque percepiti per i residenti, e quelli di provenienza brasiliana per i non residenti.

Le aliquote sono progressive e si applicano sulla base imponibile ricavata deducendo le spese ammissibili (pensioni, spese sanitarie e contributi previdenziali, assegni di mantenimento). Le suddette aliquote sono:

Reddito Imponibile in Real Aliquote%
Da 0 a 21. 453 R esente
Da 21.454 fino a 32.151 7,5%
Da 32.152 fino a 42.869 15,5%
Da 42.870 fino a 53.565 22,5%
Superati i 53.566 27,5%

C’è comunque da sottolineare il fatto che esistono vari livelli di tassazione e sono applicate differenti imposte, con l’aggiunta della voce dei “contributi” che sono comunque inclusi nel sistema impositivo brasiliano.

Imposta reddito di società

Anche per le società di persone, così come per gli imprenditori individuali, per la determinazione dei redditi da tassare si adotta il criterio del Wide world income. Inoltre oltre alla tassazione specifica generale vanno aggiunte le altre imposte e contributi eventualmente dovuti.

La determinazione del reddito può avvenire in modo reale (ovvero ciò che risulta, a fine di ogni trimestre, come “utili” o perdite), ma anche amministrativo o presunto (solo se nell’anno precedente non si è superato un reddito di 48 mila real brasiliani).
In particolare, l’aliquota ordinaria è del 15%, quella combinata del 34% e può essere applicata un’addizionale del 10% se si superano i 234 mila real brasiliani come utile.

Imposta sul valore aggiunto

Non esiste una vera e propria imposta sul valore aggiunto, ma lo stesso risultato, in termini impositivi viene ottenuto applicando due imposte che sono:

  • sulla circolazione dei beni per gli scambi tra i vari Stati federali, ovvero la Icms, con aliquote comprese tra il 4% e il 25%;
  • sulla vendita (ma non sulle esportazioni), la Ipi, che ha aliquota ordinaria al 20%, con aliquota ridotta all’8% per le tubazioni in acciaio, quella allo 0% per i beni alimentari di prima necessità.

Per i beni invece di lusso (compresi i tabacchi) sono previste aliquote maggiorate che possono arrivare anche al 330%.

Accordi Internazionali

Il Brasile è stato abbastanza attivo nella stipula di accordi e convenzioni fin dagli anni ‘60. Con l’Italia c’è una convenzione contro la doppia tassazione (attiva dal 1980) e due accordi per semplificare lo scambio di informazioni.