La guida al mondo offshore
Capitale | Vienna |
Lingua | Tedesco |
Moneta | Euro |
Forma Istituzionale | Repubblica federale |
Imposte principali |
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Entrando maggiormente nello specifico tra le principali novità previste dalla riforma approvata c’è stata la cancellazione dell’imposta sui trasferimenti di immobili fissa al 3,5% per passare ad una a scaglioni. Inoltre è stato approvato l’aumento dell’imposizione fiscale sui redditi da investimenti di 2,5 punti (è salita dal 25% al 27,5%) e il ritocco delle aliquote applicate sugli scaglioni delle dichiarazioni dei redditi (se il capital gain deriva dalla vendita di immobili l’aliquota è del 30%). Anche per l’iva sono stati previsti degli aumenti. Andiamo ad analizzare perciò la situazione odierna.
Coloro che sono residenti in Austria vedono sottoposti alla tassazione i redditi ovunque prodotti. Chi non è residente invece ha tassati solo i redditi prodotti nel Paese. Per la residenza è considerato il criterio classico, quindi permanenza continuativa nel territorio austriaco per almeno 6 mesi. A tal fine non è necessaria la residenza ‘vera e propria’ è sufficiente dimostrare di essere domiciliati per il semestre considerato come periodo minimo per valutare il possesso dello status da residenti.
I redditi che vanno a costituire la base imponibile che a sua volta determina lo scaglione di reddito con applicazione della relativa aliquota sono:
Come detto le persone fisiche vengono tassate sulla base imponibile a seconda dello scaglione di appartenenza. Le aliquote, dopo le modifiche effettuate nel 2016, sono:
Reddito Imponibile (HKD) | Aliquota |
Da 0 euro a 11.000 euro | 0% |
Da 11.001 euro a 18.000 euro | 25% |
Da 18.001a 31.000 euro | 35% |
Da 30.001a 60.000 euro | 42% |
Da 60.001a 90.000 euro | 48% |
Da 90.001a 1 milione di euro | 50% |
Oltre 1 milione di euro | 50% |
La base imponibile viene determinata dalla somma di tutti i redditi percepiti tolte le detrazioni dovute alle spese per i figli a carico (fino a 10 anni), e quelle previste per i carichi familiari o per talune situazioni particolari riferite ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati. Non contribuiscono invece a formare la base imponibile e non sono tassati:
Per la tassazione sulle società bisogna riferirsi al 2005. In quell’anno infatti è stato eliminato il sussidio per l’avvio di attività al 10% riducendo di contro l’aliquota applicata sulla base imponibile che è passata dal 32% al 25%. Perché una società sia considerata residente deve avere una stabile organizzazione, sede legale o amministrativa in Austria. In questo caso sono tassati tutti i redditi ovunque prodotti.
Le società non residenti hanno la tassazione del 25% applicata solo sui redditi prodotti sul territorio austriaco. Per la determinazione della base imponibile si considera l’utile netto di esercizio ovvero dato dalla differenza tra costi e ricavi rettificato con le detrazioni ammesse. Nel caso di specifiche condizioni è possibile optare per la minimum tax che prevede due importi: 1750 euro per le società a responsabilità limitata e 3500 euro per quelle di capitali.
Per l’applicazione e il pagamento dell’Iva non viene fatta alcuna distinzione tra i residenti e i non residenti. Sono assoggettati all’iva prodotti, beni e servizi che sono venduti o prestazioni effettuate all’interno dei confini austriaci. Per le attività con più di 15 mila euro di volume di affari c’è l’obbligo dell’uso del registratore di cassa. Ricapitolando potremo avere:
Con l’Italia c’è l’accordo ‘contro’ la doppia tassazione che risale al 1981, ratificata con la legge nr. 762 del 18 ottobre 1984 (entrata in vigore nell’aprile dell’85) e quello per l’effettuazione di verifiche fiscali simultanee firmato a Roma il 21 ottobre 1987.
Nell’ultima revisione semestrale della white list degli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale (dm 23 marzo 2017) l’Austria è stata confermata tra gli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale.
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