La guida al mondo offshore
Capitale | Kabul |
Lingua | Pashtu e persiano |
Moneta | Afgani |
Forma Istituzionale | Repubblica presidenziale |
Imposte principali |
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Per i contribuenti che rientrano nella categoria delle “persone fisiche”, si ha un sistema di tassazione basato su scaglioni, con aliquote progressive (vedi anche Organizzazioni internazionali). Ci sono alcuni soggetti che sono considerati esenti, per una parte o tutti i proventi, legati a situazioni particolari. I residenti sono tassati sui redditi di qualsiasi provenienza, mentre i non residenti per quelli percepiti o prodotti sul territorio afgano. Ci sono 4 fasce di reddito:
Imponibile | Aliquota |
Da 0 a 60 mila afgani | Esente |
Da oltre 60 mila a 150 mila afgani | 2,00% |
Da oltre 150 mila a 1,2 milioni di afgani | 10,00% |
Da oltre 1,2 milioni di afgani | 20,00% |
I redditi derivanti da dividendi o interessi su titoli afgani sono esenti.
L’aliquota applicata è fissata al 20% (possibilità di sfruttare le perdite di esercizio e le minusvalenze fino al massimo di tre esercizi per la determinazione della base imponibile). Esistono delle aliquote agevolate (che possono essere usate per un massimo di 3 anni), che sono:
Non è presente un’imposta che sia assimilabile all’Iva, così come strutturata in Italia, ma c’è una tassa indiretta che è l’imposta sulle vendite, per la quale esistono differenti aliquote e precisamente:
I soggetti possono essere obbligati al pagamento (come le società) e non. Se non si supera la soglia mensile di 100 mila afgani di ricavi, chi è obbligato sconta l’aliquota ordinaria, mentre chi non lo è risulta completamente esente. Questa imposta è affiancata da numerose altre imposte indirette (sull’import export, sui trasporti, sui servizi, intrattenimento, ecc).
L’Afghanistan ha stipulato un accordo di esenzione del pagamento delle imposte con gli Usa, ma non ci sono accordi contro la doppia tassazione con l’Italia.